Critiche comuni

UDP non funzionerà mai

Una marea di aziende, operatori ed organizzazioni hanno l'abitudine di bloccare o limitare tutto il traffico UDP non afferente alla porta 53 (DNS) dato che [UDP] è stato spesso sfruttato in attacchi DDoS. Nello specifico alcuni dei protocolli UDP esistenti e le rispettive implementazioni server, sono stati recentemente coinvolti in attacchi detti "di amplificazione", dove a partire da un piccolo volume di traffico si arriva a generare una vera e propria onda di traffico, onde "mirate" verso un obiettivo innocente.

QUIC contiene una tecnica di mitigazione contro gli attacchi "amplificatori" esigendo che il pacchetto iniziale consti almeno di 1200 bytes ed impiegando una restrizione a livello di protocollo che IMPEDISCE al server di inviare una risposta più grande di tre volte il volume della richiesta originale, senza prima aver ricevuto un pacchetto di conferma dal client.

UDP è lento nel kernel

Sembra essere vero, almeno ad oggi nel 2018. Non possiamo ovviamente predire in che direzione andranno gli sviluppi, o quanto questo sia il risultato dei lunghi anni di indifferenza da parte degli sviluppatori verso le prestazioni di UDP stesso.

La maggior parte dei client non percepisce affatto questa lentezza.

QUIC prende troppa CPU

Analogamente a quanto detto sopra -la critica "UDP è lento"- questa situazione deriva dal fatto che TCP e TLS hanno goduto di molto più tempo per maturare, per evolvere, ed hanno conseguentemente beneficiato di un supporto hardware e software più cospicuo.

Abbiamo ragione di credere che questa situazione evolverà in futuro. Una domanda rimane: fino a che punto questi problemi di CPU determineranno un ostacolo per i responsabili della rete ?

C'è solo Google

Non è vero. Google è reponsabile per aver presentato la prima specifica allo IETF, dopo aver dimostrato la potenziale efficacia nell'adozione di un tale protocollo, costruito sul gia noto UDP.

A partire da allora, una molteplicità di persone di compagnie ed entità diverse ha lavorato all'interno dell'organizzazione neturale IETF, al fine di creare un protocollo di trasporto standardizzato. Ovviamente, gli impiegati di Google hanno participato al lavoro di gruppo, ma non dobbiamo trascurare un gran numero di esperti che hanno interesse a contribuire all'evoluzione del trasporto Internet, quali Mozilla, Fastly, Cloudflare, Akamai, Microsoft, Facebook e Apple.

Non rappresenta un gran miglioramento

Questa non è una vera critica ma piuttosto un'opinione. Magari è il caso, magari il miglioramento non è davvero così netto considerando che HTTP/2 è ancora molto recente.

Si suppone che HTTP/3 sarà più performante in reti con alto tasso di perdita di pacchetti, oltre ad essere in grado di attuare una negoziazione più veloce; la latenza percepita e la latenza effettiva ne beneficieranno sicuramente. Saranno questi benefici sufficienti a motivare gli utenti e gli editori a migrare verso un supporto per HTTP/3 a livello di servizi e software? Solo il tempo ed un buon assessment delle prestazioni potranno rispondere!

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